Raúl Corrales fotografo di Cuba. L'emozione della storia. KarenBlix, 1995. Capa mole, 24x30cm, 80p. Como novo.
Trilingue. Espanhol, Italiano, Inglês
€ 30,00
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Exils. Josef Koudelka. Alinari, 1997. ISBN: 88-7292-227-5. Capa dura, 30,5x27,5cm, 160p. Muito bom estado.
€ 250,00
Alinari ha dedicato una bella mostra a Josef Koudelka, uno dei personaggi più importanti e rappresentativi della fotografia mondiale contemporanea. Sono esposti segmenti tra i più significativi del suo lavoro, dalle immagini della primavera di Praga alle stupende foto degli zingari, con una sezione speciale dedicata alle foto panoramiche, specialmente quelle sulla devastazione ambientale del "Triangolo nero", la zona industriale dei Monti Metalliferi al confine tra Boemia, Germania e Polonia.
Membro dell'agenzia Magnum tra i più straordinari e sensibili, viaggiatore instancabile, osservatore acuto e metodico della complessità del vivere, Koudelka è un uomo assai diverso dallo stereotipo che ci viene proposto da giornalisti frettolosi e amanti dello scoop che lo presentano come "un esiliato ceco sulla via della leggenda" e parlano sempre di zaini e sacchi a pelo, scarponi terrosi ed apparecchi di piccolo formato, alimentando così un mito parziale e decisamente riduttivo.
Nelle sue immagini, spesso surreali, il tempo, il luogo e lo spazio sono come sospesi e irriconoscibili, le persone che ama e che fotografa ripetono quasi sempre gesti ancestrali, gesti che vengono da lontano, gesti che sono ridotti all'essenziale.
Malgrado il fascino che la morte e il dolore esercitano su di lui, Koudelka non è una persona triste anzi, è un uomo capace di grandi entusiasmi ed esplosioni di gioia incontrollata.
Nella sua ricercata solitudine egli si guarda attorno con partecipe malinconia e poco importa si tratti di immagini scattate in Italia o Portogallo, Spagna o Irlanda: Koudelka segue comunque un suo filo invisibile che gli permette di essere presente e testimone nel profondo sulla scena del teatro universale della vicenda umana, muovendosi con delicatezza e rispetto in un mondo ormai regolato da una violenza costante nei confronti dei più deboli, siano essi uomini, animali o ambienti, in qualche modo declassati, "esiliati" dal contesto abituale e quindi considerati "diversi".
Museo di Storia della Fotografia Fratelli Alinari
Alinari ha dedicato una bella mostra a Josef Koudelka, uno dei personaggi più importanti e rappresentativi della fotografia mondiale contemporanea. Sono esposti segmenti tra i più significativi del suo lavoro, dalle immagini della primavera di Praga alle stupende foto degli zingari, con una sezione speciale dedicata alle foto panoramiche, specialmente quelle sulla devastazione ambientale del "Triangolo nero", la zona industriale dei Monti Metalliferi al confine tra Boemia, Germania e Polonia.
Membro dell'agenzia Magnum tra i più straordinari e sensibili, viaggiatore instancabile, osservatore acuto e metodico della complessità del vivere, Koudelka è un uomo assai diverso dallo stereotipo che ci viene proposto da giornalisti frettolosi e amanti dello scoop che lo presentano come "un esiliato ceco sulla via della leggenda" e parlano sempre di zaini e sacchi a pelo, scarponi terrosi ed apparecchi di piccolo formato, alimentando così un mito parziale e decisamente riduttivo.
Nelle sue immagini, spesso surreali, il tempo, il luogo e lo spazio sono come sospesi e irriconoscibili, le persone che ama e che fotografa ripetono quasi sempre gesti ancestrali, gesti che vengono da lontano, gesti che sono ridotti all'essenziale.
Malgrado il fascino che la morte e il dolore esercitano su di lui, Koudelka non è una persona triste anzi, è un uomo capace di grandi entusiasmi ed esplosioni di gioia incontrollata.
Nella sua ricercata solitudine egli si guarda attorno con partecipe malinconia e poco importa si tratti di immagini scattate in Italia o Portogallo, Spagna o Irlanda: Koudelka segue comunque un suo filo invisibile che gli permette di essere presente e testimone nel profondo sulla scena del teatro universale della vicenda umana, muovendosi con delicatezza e rispetto in un mondo ormai regolato da una violenza costante nei confronti dei più deboli, siano essi uomini, animali o ambienti, in qualche modo declassati, "esiliati" dal contesto abituale e quindi considerati "diversi".
Museo di Storia della Fotografia Fratelli Alinari
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