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Magnum Photographers. Phaidon, 2000. ISBN: 978-0714838212. Capa dura, 25,5x25,5cm, 536p. Muito bom estado.
€ 40,00.
A vision of the contemporary world since the fall of the Berlin Wall in 1989, by the photographers of Magnum. The volume includes work from a range of photographers from Cartier-Bresson to the organization's newest recruits. The images are presented in a sequence of photo essays introduced by the photographers themselves. Many of the images were shot especially for the book. Magnum's 55 member and associate photographers participating in this book with new work include Eve Arnold, Henri Cartier-Bresson, Raymond Depardon, Elliott Erwitt, Leonard Freed, Josef Koudelka, Steve McCurry, Susan Meiselas, James Nachtwey, Martin Parr, Gueorgui Pinkhassov, Larry Towell and Ferdinando Scianna.
Secrets d'Arlésiennes. Gilles Martin-Raget (Fot.), Michel Biehn (Texto). Actes Sud, 1999. ISBN: 978-2742723188. Capa dura, 23x28,5cm, 128p. Como novo.€ 30,00
Ce livre nous montre les Arlésiennes au fil des préparatifs de leur costume traditionnel. D'abord la beauté, la diversité des étoffes et des dentelles parmi lesquelles elles choisissent, puis les gestes minutieux qui roulent les cheveux et placent la coiffe, qui plissent et épinglent les fichus, l'intimité de l'habillage, le charme délicat des éventails et des ombrelles. Et la gloire du spectacle offert par ces femmes et ces jeunes filles en costume qui se sont préparées en secret pour sortir dans les rues et se montrer dans les fêtes où elles côtoient gardians, taureaux et chevaux Camargue.
Gilles Martin-Raget, photographe arlésien, a pendant plusieurs années surpris la beauté de ces femmes et de leur costume lors des fêtes d'Arles, mais aussi dans l'intimité de l'habillage et des savoir-faire qui perpétuent la tradition. Avec admiration et passion, le texte de Michel Biehn replace le succès toujours vivace de ce costume dans son contexte historique et symbolique. Ainsi ce livre est-il un hommage rendu par deux Provençaux au mythe de l'éternel féminin incarné par les Arlésiennes.
Goa. História de um encontro. Catarina Portas (Texto), Inês Gonçalves (Fotografia). Almedina, 2002. ISBN: 9789724016016. Capa dura, 20x27cm, 260p. Como novo.Fotografia
Exemplar assinado pela fotógrafa. 1217gr
€ 45,00
Um belíssimo álbum, com texto de Catarina Portas e fotografias de Inês Gonçalves sobre Goa, antiga colónia portuguesa na Índia, e o que de português por lá ficou. ""Para os lados da Índia, algures na costa ocidental do subcontinente, existe um lugar insólito. Quem lá chega pela primeira vez estremece e duvida, estranha e reconhece, descobre mas continua a indagar. Muito. Em Goa, nada é simples. Em Goa, tudo é complexo. Quais são as razões do sortilégio desta terra?"" É a isto que o livro pretenderá eventualmente responder. Os vestígios da nossa presença, histórias de pessoas que por lá passaram, histórias de pessoas que lá estão, os seus hábitos e tradições, a arquitectura, os cheiros, os sabores.
" Este é um dos livros mais cuidados e bonitos que ultimamente se editaram entre nós. (...Nele) podemos apreciar (...) o bom texto de CP - equilibrada e estimulante 'mistura' de história e histórias, notas de reportagem, narrativas, informações -, as magníficas fotos de Inês Gonçalves, e sobretudo o belo 'conjunto', num volume de raro gosto e qualidade..."
J.C.V., JL"
€ 40,00
"Selección de las fotografías más representativas de Ramón Masats (Caldes de Montbui, 1931), uno de los mejores fotógrafos de su generación y el primero en seguir el camino del reportaje puro, desde que en 1957 decidiese dedicarse profesionalmente a la fotografía.
Autor de trabajos tan importantes como Los Sanfermines (1957-1961), Neutral Corner (1962) o Viejas historias de Castilla La Vieja (1964), revolucionó la fotografía de su tiempo alejándose definitivamente de la estética fotográfica tradicional, mostrando un sorprendente vigor creativo, una pasmosa osadía para romper convencionalismos formales y una intuición realmente sorprendente. Sus reportajes de los años cincuenta y sesenta constituyen una verdadera cumbre en la historia de la fotografía española de postguerra.
Los textos introductorios corren a cargo de Carlos Saura, y J. M. Caballero Bonald. Las fotografías se han ordenado por orden cronológico y se acompañan de una biografía del artista".
€ 60,00.
Colecção de fotografias de Che Guevara para comemoração do 30º aniversário da sua morte. Inclui várias fotos com Fidel Castro. Texto introdutório de Enrique Acevedo, General de Brigada.
Inglês
€ 125,00
"Stanley Kubrick Drama and Shadows is the first publication of early photographs by renowned filmmaker Stanley Kubrick (1928–1999), taken between 1945 and 1950 — many of them never before seen by the general public. Kubrick made these photographs while he was a staff photographer for the New York–based Look magazine, following his graduation from high school and before he made his first films
Aimed at a broad audience, Stanley Kubrick Drama and Shadows reveals the director’s early experimentations with image composition and his attraction to dramatic, often psychologically intense subjects and narratives that would both become elements of his recognizable style as a director
Divided into four thematic chapters: "Metropolitan Life", "Entertainment", "Celebrities", and "Human Behavior", this book features a carefully selected group of approximately 350 photographs organized into approximately thirty photographic stories. An insightful introductory essay provides context and examines Kubrick’s photographs in relation to the history of photography".
€ 250,00
Alinari ha dedicato una bella mostra a Josef Koudelka, uno dei personaggi più importanti e rappresentativi della fotografia mondiale contemporanea. Sono esposti segmenti tra i più significativi del suo lavoro, dalle immagini della primavera di Praga alle stupende foto degli zingari, con una sezione speciale dedicata alle foto panoramiche, specialmente quelle sulla devastazione ambientale del "Triangolo nero", la zona industriale dei Monti Metalliferi al confine tra Boemia, Germania e Polonia.
Membro dell'agenzia Magnum tra i più straordinari e sensibili, viaggiatore instancabile, osservatore acuto e metodico della complessità del vivere, Koudelka è un uomo assai diverso dallo stereotipo che ci viene proposto da giornalisti frettolosi e amanti dello scoop che lo presentano come "un esiliato ceco sulla via della leggenda" e parlano sempre di zaini e sacchi a pelo, scarponi terrosi ed apparecchi di piccolo formato, alimentando così un mito parziale e decisamente riduttivo.
Nelle sue immagini, spesso surreali, il tempo, il luogo e lo spazio sono come sospesi e irriconoscibili, le persone che ama e che fotografa ripetono quasi sempre gesti ancestrali, gesti che vengono da lontano, gesti che sono ridotti all'essenziale.
Malgrado il fascino che la morte e il dolore esercitano su di lui, Koudelka non è una persona triste anzi, è un uomo capace di grandi entusiasmi ed esplosioni di gioia incontrollata.
Nella sua ricercata solitudine egli si guarda attorno con partecipe malinconia e poco importa si tratti di immagini scattate in Italia o Portogallo, Spagna o Irlanda: Koudelka segue comunque un suo filo invisibile che gli permette di essere presente e testimone nel profondo sulla scena del teatro universale della vicenda umana, muovendosi con delicatezza e rispetto in un mondo ormai regolato da una violenza costante nei confronti dei più deboli, siano essi uomini, animali o ambienti, in qualche modo declassati, "esiliati" dal contesto abituale e quindi considerati "diversi".
Museo di Storia della Fotografia Fratelli Alinari
Alinari ha dedicato una bella mostra a Josef Koudelka, uno dei personaggi più importanti e rappresentativi della fotografia mondiale contemporanea. Sono esposti segmenti tra i più significativi del suo lavoro, dalle immagini della primavera di Praga alle stupende foto degli zingari, con una sezione speciale dedicata alle foto panoramiche, specialmente quelle sulla devastazione ambientale del "Triangolo nero", la zona industriale dei Monti Metalliferi al confine tra Boemia, Germania e Polonia.
Membro dell'agenzia Magnum tra i più straordinari e sensibili, viaggiatore instancabile, osservatore acuto e metodico della complessità del vivere, Koudelka è un uomo assai diverso dallo stereotipo che ci viene proposto da giornalisti frettolosi e amanti dello scoop che lo presentano come "un esiliato ceco sulla via della leggenda" e parlano sempre di zaini e sacchi a pelo, scarponi terrosi ed apparecchi di piccolo formato, alimentando così un mito parziale e decisamente riduttivo.
Nelle sue immagini, spesso surreali, il tempo, il luogo e lo spazio sono come sospesi e irriconoscibili, le persone che ama e che fotografa ripetono quasi sempre gesti ancestrali, gesti che vengono da lontano, gesti che sono ridotti all'essenziale.
Malgrado il fascino che la morte e il dolore esercitano su di lui, Koudelka non è una persona triste anzi, è un uomo capace di grandi entusiasmi ed esplosioni di gioia incontrollata.
Nella sua ricercata solitudine egli si guarda attorno con partecipe malinconia e poco importa si tratti di immagini scattate in Italia o Portogallo, Spagna o Irlanda: Koudelka segue comunque un suo filo invisibile che gli permette di essere presente e testimone nel profondo sulla scena del teatro universale della vicenda umana, muovendosi con delicatezza e rispetto in un mondo ormai regolato da una violenza costante nei confronti dei più deboli, siano essi uomini, animali o ambienti, in qualche modo declassati, "esiliati" dal contesto abituale e quindi considerati "diversi".
Museo di Storia della Fotografia Fratelli Alinari
€ 5,00.
A collection of photographs by some of the world's leading photographers, including Kertesz, Doisneau, Cartier-Bresson, Eisenstaedt and Weegee, which is a celebration of the kiss.
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